In digitale si ha la possibilità e la libertà, attraverso tecniche di fotoritocco avanzato, di intervenire creando diverse ipotesi di restauro su superfici affrescate, su architetture, dipinti e oggetti tridimensionali.
Si possono riconoscere parti nascoste e riportarle alla luce per avere una corretta interpretazione dell’opera quale era in origine, evidenziando le tracce del passato, dando così leggibilità a pitture con zone in cui i colori sono sfumati, dove le figure si intravedono debolmente o le scene sono sbiadite, riuscendo a mostrare elementi spesso impercettibili.
Il restauro virtuale per valutare preventivamente le ipotesi di intervento
Restauro virtuale Chiesa di San Giacomo Apostolo, Cappella di San Vincenzo Ferreri. Forlì. vai al progetto >
Attraverso elaborazioni digitali effettuate con programmi di modellazione 3D e grafica raster è possibile simulare virtualmente l’ipotesi di restauro prescelta e controllarne i risultati in maniera preventiva.
La ricostruzione ottenuta può essere riprodotta attraverso un filmato che evidenzia il risultato dell’ipotesi di intervento, o resa sotto forma di viaggio virtuale attraverso un percorso di immagini che ne svelano gli spazi.
Videoproiezione dell’ipotesi ricostruttiva
Restauro virtuale Rocca Malatestiana, Sala dell’Imperatore. Montefiore Conca, Rn. vai al progetto >
Un’altra possibilità del restauro virtuale è quella di utilizzare la ricostruzione ottenuta come strumento di valorizzazione che attraverso la videoproiezione riproduce o integra decorazioni ormai perse, grazie al restauro operato dalla luce.
Avvalendosi di questa tecnologia, che aiuta a rendere più leggibile e coinvolgente l’opera e contribuisce a trasmetterne al meglio i contenuti, si può incuriosire ed affascinare anche il visitatore meno esperto della materia.
Il fotopiano come strumento di indagine diagnostica
In fase progettuale il fotopiano rappresenta un utile strumento
attraverso il quale individuare con estrema precisione le peculiarità
costruttive, il degrado e gli eventuali dissesti di un edificio e valutare
le possibili modalità d’intervento.
Il fotopiano nell’indagine storica
Nell’indagine storico evolutiva di un edificio, il poter disporre di fotopiani dei vari fronti, aiuta ad avere un quadro complessivo per le ricerche che si stanno effettuando. Attraverso il fotopiano è infatti possibile riconoscere i criteri costruttivi che hanno portato all’evoluzione di un edificio.
Grazie all’individuazione delle generatrici geometriche, alla base delle proporzioni che definiscono un organismo edilizio, è stato possibile riconoscere, in un casolare del ‘500/’600, quale fosse il nucleo originario frutto di un preciso disegno architettonico.